Il corpo parlante: diagnosi e cura delle malattie psicosomatiche

Oramai al giorno d’oggi si fa sempre più strada la consapevolezza della relazione imprescindibile tra corpo e mente. Ed è spesso il paziente a collegare la comparsa del sintomo ad un episodio o un fattore stressante che ha vissuto.

L’argomento è stato trattato in maniera specifica nel corso di una serie di conferenze, tenutesi in Sicilia, ed intitolate “Il corpo parlante. Diagnosi e cura delle malattie psicosomatiche” che hanno riscosso parecchio successo grazie alla chiarezza dei due relatori: Bibiana Lucifora, medico chirurgo e docente di anatomia umana all’università di Catania ed Emanuele Lo Monaco, psicologo e psicoterapeuta, fondatore del Centro di Clinica psicoanalitica Jonas di Catania.

Il tema principale è appunto quello della psicologia clinica come strumento per la ricerca dei punti di connessione fra un disturbo somatico e la sua eziologia sempre di natura psicologica.

Dunque in caso di stress cronico, stanchezza, emozioni negative o traumi, il corpo ci invia una serie di segnali che costituiscono un vero e proprio campanello di allarme che non sempre riusciamo ad interpretare, così abbiamo chiesto a Bibiana Lucifora di aiutarci a scoprire come mente e corpo sono in grado di influenzarsi vicendevolmente e quali siano i metodi di prevenzione più adatti ed i rimedi naturali da mettere in pratica per ri- stabilire il delicato equilibrio su cui si basa la meravigliosa macchina che è il corpo umano.

Dottoressa Lucifora, cosa s’intende con la parola psicosomatica?
La psicosomatica è quella branca della medicina che studia il rapporto che esiste tra il disturbo somatico cioè il sintomo e le reazioni emotive ovvero gli stati d’animo e gli atteggiamenti psicologici errati che l’hanno provocato o dal quale derivano. Corpo e mente, infatti, non devono essere considerati due elementi separati, bensì due parti di un tutt’uno in continua influenza reciproca.

Come è nata l’idea di dedicarsi allo studio delle malattie psicosomatiche?
“Ho lavorato sei anni in un reparto di oncologia chirurgica ed ho avuto l’occasione di parlare a lungo con i pazienti del loro stato di salute, della loro storia personale e familiare e mi sono resa conto che c’è sempre un legame tra l’insorgenza della malattia e gli eventi traumatici o stressanti. Così ho iniziato ad approfondire l’argomento con l’obiettivo di aiutare il paziente a riconoscere i fattori stressogeni negativi ed a mettere in atto il cambiamento, cioè a modificare l’atteggiamento nei confronti della vita per avviare quel processo di guarigione che avviene pri- ma nella mente e poi nel corpo”.

Quali sono le malattie psicosomatiche più diffuse?

“I fattori che sottendono ai meccanismi fisiopatologici dello stress – afferma la dott.ssa Lucifora – coinvolgono in generale tutti gli apparati anche se le sintomatologie più diffuse si manifestano nel sistema gastrointestinale con la gastrite cronica, iperacidità gastrica, colon irritabile, stipsi o diarrea e nella cute con l’insorgenza di psoriasi, eritemi, acne e dermatiti. Anche il sistema cardiovascolare può essere messo a dura prova in caso di disagio psicologico in quanto non è raro riscontrare in questi soggetti aritmie cardiache, crisi tachicardiche e ipertensione arteriosa. Inoltre si possono riscontrare anomalie nel sistema muscolo-scheletrico come cefalee e crampi muscolari e nel sistema genitourinario con impotenza e vaginismo”.

Quali sono i meccanismi fisiologici implicati nell’insorgenza di tali malattie?

“La psiconeuroendocrinoimmunologia (P.N.E.I.) studia le relazioni tra funzionamento psicologico, secrezione di neurotrasmettitori a livello cerebrale, ormoni da parte del sistema endocrino e funzionamento del sistema immunitario. Le ghiandole endocrine sono direttamente collegate all’ipofisi, tramite la quale avviene, mediante il rilascio degli ormoni nel flusso sanguigno, la modulazione del loro funzionamento. A sua volta l’ipofisi è controllata dall’ipotalamo, una struttura del sistema nervoso centrale che oltre all’attività endocrina, regola gran parte dei meccanismi autonomi periferici e molte funzioni somatiche come la termoregolazione, il sonno, il bilancio idrico-salino e l’assunzione di cibo. Dunque oggi è possibile affermare che l’equilibrato funzionamento dell’ipofisi e dell’ipotalamo è decisivo per la gestione di tutto il sistema corpo-mente”.

Quali sono i sintomi di un disturbo psicosomatico?
“In questi casi la sintomatologia si concentra nella sfera psicologica e dunque nelle varie forme di depressione ed in quasi tutti i disturbi d’ansia ma oggi non è raro riscontrare disturbi psicosomatici non apparentemente legati a sintomi di natura mentale ed emozionale che li fanno risalire erroneamente ad un mal funzionamento organico.
La presenza di atteggiamenti ipocondriaci, disturbi da dismorfismo corporeo, cioè la focalizzazione su difetti fisici reali o immaginari, oppure la presenza di sintomi dolorosi di tipo gastrointestinale o dolori cronici non confermati da accertamenti ed esami medici, sono indicatori di potenziale presenza di malattie psicosomatiche”.

Esiste un fattore ereditario?

“La ricerca scientifica ha già messo in atto numerosi studi che stanno indagando sul fattore ereditario di alcune malattie psicosomatiche come emicrania ed ansia. Di certo sappiamo che la causa di alcuni disturbi risiede nell’ambiente familiare in quanto come esseri umani tendiamo ad ereditare molti atteggiamenti dei nostri genitori, così il nostro carico educativo sicuramente influenza il nostro sistema limbico che è preposto alla gestione dello stress, attraverso le aree deputate alla memoria. Ed ecco che un genitore molto ansioso che manifesta di continuo il suo malessere può innescare lo stesso processo nella mente del figlio, così una madre troppo apprensiva che pone continui limiti, rischia di produrre incertezze e paure nell’animo dei propri ragazzi”.

Quali sono le fasce di popolazione più a rischio?

“In realtà siamo tutti potenzialmente esposti al rischio di contrarre malattie psicosomatiche – afferma Bibiana Lucifora – anche se la categoria più sensibile è quella degli adulti in quanto il grado di tolleranza allo stress tende a diminuire con l’età per via del maggior carico esperenziale che pone uno stato di allerta immotivato o una reazione troppo allarmata rispetto all’evento specifico. Così l’incoscienza giovanile, da questo punto di vista, aiuta”.

Come si curano le malattie psicosomatiche?

“Purtroppo non esiste una formula magica e univoca per guarire dai disturbi psicosomatici in quanto sono determinati da numerosi fattori stressogeni soggettivi, dai quali non sempre è possibile sottrarsi. In questi casi occorre farsi aiutare dal medico nell’accettazione della malattia ed agire attraverso il duplice intervento di azioni preventive e rimedi naturali in grado di aiutare il corpo a combattere e liberarsi dello stress cronico negativo. L’educazione ad uno stile di vita sano costituisce senza dubbio il principale intervento di prevenzione, mentre la scelta della cura varia a seconda tipo di disturbo presente. Dove è possibile, alla terapia con i farmaci si preferisce agire con programmi di allenamento fisico mirato e tecniche di rilassamento, meditazione, yoga, correzione posturale e massaggio. In tutti i casi è necessario associare un percorso di psicoterapia di tipo cognitivo-com- portamentale, attraverso il quale si sperimentano strategie di gestione dello stress. Infine è importante non trascurare l’alimentazione in quanto ‘siamo quello che mangiamo’ poiché tutto il cibo che ingeriamo viene assorbito direttamente dal nostro organismo, influendo positivamente o negativamente sulle reazioni biochimiche del nostro corpo”.

· MARCO PIZZI