Quando la bilancia non dice la verità

Troppo spesso ci capita di valutare i risultati del nostro dimagrimento soltanto salendo su una bilancia.

Siamo convinti che più il numero scende, più il nostro corpo sia in forma e piacevole.

Attendiamo con ansia di visualizzare quel numero e, se non ci piace, allora siamo convinti di star sbagliando qualcosa, cadiamo nello sconforto e spesso non ci domandiamo neppure il perché.

Il peso del nostro corpo è influenzato da tantissimi fattori, soprattutto ambientali e nel corso della giornata, può variare fino a 2 – 3 kg. Ad esempio è sufficiente bere di più o di meno, andare in bagno più spesso, mangiare più cibi che fermentano e quindi gonfiano stomaco e intestino, ed ecco che il numero sulla bilancia inizia ad oscillare.

Se si decide di pesarsi ogni giorno bisogna tenere a mente le cause di possibili cambiamenti di peso.

Per questo è sicuramente preferibile salire sulla bilancia scegliendo sempre lo stesso giorno infrasettimanale e la stessa ora (idealmente al mattino appena alzati, a stomaco vuoto e in intimo). L’attenzione però non deve focalizzarsi solo su quel numero, bensì su altri molteplici aspetti.

Bisogna sempre chiedersi come stiamo dopo aver affrontato un periodo di dieta, se abbiamo notato cambiamenti, come abiti un po’ meno stretti, o jeans che ora ci calzano a pennello.

Bisogna chiedersi se lo stomaco fa ancora male, o se l’acidità è un po’ passata. Se i livelli di colesterolo sono migliorati, se posso fare a meno di un determinato integratore.

Bisogna chiedersi se mi sveglio la notte per mangiare di nascosto, oppure la fame nervosa sembra essersi attenuata.

Quando si sale sulla bilancia, sia che ci si aspetti un numero inferiore, o superiore, bisogna essere consapevoli del fatto che, qualsiasi cifra apparirà, non sarà un’etichetta.

Non distruggerà i progressi, anzi dovrà migliorare ed aumentare la forza di volontà per raggiungere l’obiettivo prefissato. Pesarsi non deve diventare assolutamente un’ossessione o un’azione meccanica da fare appena sveglio.

Posso scegliere di valutare il mio peso una volta alla settimana e prender nota dei progressi o cercare di indagare a fondo i motivi per cui quel numero non sembra salire o scendere. Una cosa da tenere bene a mente è che non siamo fatti solo di massa grassa, ma anche di ossa, organi, muscoli, tendini, fibre, acqua e naturalmente, tutto ha un peso.  La massa ossea e la massa degli organi interni rimangono costanti nel lungo periodo, mentre la massa muscolare può cambiare, seppur più lentamente rispetto al grasso corporeo. L’acqua invece subisce notevoli variazioni, anche di 2 kg al giorno, poiché dipende dall’equilibrio che si instaura tra acqua extracellulare e concentrazione di sodio.

L’errore più frequente è pensare di aver perso grasso, semplicemente perché si pesa di meno, o al contrario di essere ingrassati e quindi aver aumentato massa grassa.

Certo la possibilità c’è. Dipende sempre dalle abitudini alimentari e da quanta e quale attività fisica viene fatta nell’arco della giornata.

Inoltre la massa grassa varia lentamente: è risaputo che per eliminare 1 kg di adipe bisogna arrivare ad avere un deficit di circa 6000 – 7000 kcal, il che è impossibile farlo in un solo giorno. Ed è assurdo anche il contrario: ingrassare 1 – 2 kg dopo una cena abbondante.

Il peso in più c’è, ma sicuramente non è tutto massa grassa.

Che differenza c’è tra perdere peso e dimagrire?

Dimagrire non significa perdere peso ma cambiare il rapporto tra massa grassa e massa magra.

La massa magra è composta da: ossa, muscoli, tessuto connettivo, grasso essenziale, organi interni. Il grasso essenziale è quella piccola quota di grasso, pari al 4-5% nell’uomo ed al 11-12% nella donna che non può e non deve essere perso. La massa grassa invece comprende tutto il grasso presente nel corpo umano.

Seguendo un piano alimentare fai da te, carente spesso in proteine, si rischia di ingrassare, pur diminuendo di diversi chili. Questo succede perché la quantità di massa magra che si va a perdere, supera la quantità di massa grassa.

Per sopperire allo scarso intake proteico giornaliero (circa 1 grammo per chilo di peso corporeo), l’organismo intacca i muscoli, poiché sono il più cospicuo deposito di proteine presente nel nostro corpo. In questo modo cambia il rapporto tra massa magra e massa grassa.

Quando si segue un regime alimentare ipocalorico o ipercalorico, non bisogna pensare che il raggiungimento dell’obiettivo, sia esclusivamente il responso della bilancia. Questo è spiegato dal fatto che, nella maggior parte dei casi, la bilancia mi indicherà solamente se ho perso o preso peso. Non mi dirà se questo peso è muscolo, acqua o grasso. Bisogna sempre tener presente che i muscoli, a parità di peso, occupano meno volume del grasso, essendo molto più densi. Quindi aumentando la massa muscolare e perdendo il grasso, si potrebbe notare un peso più alto nonostante ci si senta più tonici, meno appesantiti e si abbia un aspetto decisamente migliore allo specchio.

Quindi, se ad un corretto piano alimentare non si associa l’attività fisica, si rischia di perdere massa magra, ovvero muscolo e di conseguenza il metabolismo subirà un brusco rallentamento. Questo succede quando si vogliono risultati rapidi, senza troppa fatica e soprattutto senza pensare alla salute del nostro corpo. L’importante è solo perdere peso.

È fondamentale tenere a mente che il tempo necessario per ottenere risultati non è uguale per tutti: ogni corpo ha la sua forma ed è diverso da persona a persona.

Il modo migliore per seguire un corretto piano nutrizionale normocalorico, ipocalorico o ipercalorico è sicuramente quello di associare un’attività fisica costante, caratterizzata da esercizi sia di tipo aerobico (corsa di resistenza, nuoto, andare in bicicletta), che anaerobico (corsa veloce, salti, sollevamento pesi).

In questo modo si riuscirà a mantenere o aumentare leggermente la massa muscolare, perdere grasso e mantenere attivo il metabolismo.

Come valutare i progressi senza utilizzare la bilancia

• Scattare una foto ogni mese ci permette di valutare visivamente i progressi, indipendentemente dal peso.

• Utilizzare il centimetro da sarta, misurando il giro-vita a 1 cm sopra l’ombelico, i fianchi, ovvero la parte più larga e la circonferenza delle cosce e delle braccia.

• Attraverso i vestiti, verificando se una maglietta o un paio di pantaloni siano diventati troppo larghi o troppo stretti.

Oltre al peso c’è di più

Stare bene con se stessi, non ha nulla a che vedere con il peso, perché il benessere fisico e, di conseguenza mentale, dipendono soprattutto da come ci vediamo allo specchio. Non c’è nulla di più sbagliato come pesarsi in continuazione e ritenere il numero segnato sulla bilancia come indice di salute e buona forma fisica.

Si parla spesso di “peso ideale o peso forma”, ma davvero esiste?

No, non c’è un peso corporeo che debba corrispondere ad una determinata statura e che vada bene per tutti.

Il peso forma lo si raggiunge quando il corpo è in buone condizioni di salute e i rischi legati al sottopeso, sovrappeso, obesità sono notevolmente ridotti o assenti.

Si chiama “peso ragionevole” quel peso che sarà mantenuto nel tempo e che mi permetterà di non dover eliminare del tutto alcuni alimenti considerati “off-limits”.

Bisognerebbe smettete di pensare che il nostro peso determini i nostri progressi e successi.

Bisognerebbe provare a “misurarsi” con cose che contano: salute, benessere, felicità, forza e resistenza.

Ogni piccolo successo aiuta a stimolare e a rinforzare le motivazioni e a lungo andare a raggiungere gli obiettivi prefissati: il peso è soltanto un numero e la maggior parte delle volte è assolutamente ininfluente sul nostro aspetto fisico.

· Linda Galimberti