La dieta macrobiotica: benefici e cibi consigliati

Si sente sempre più spesso parlare di macrobiotica, ma sono ancora diffusi molti pregiudizi e tanta confusione sull’argomento. Esiste, infatti, una “macrobiotica originale” creata dallo scrittore e filosofo giapponese George Ohsawa, dalla quale si sono originate una serie di “correnti macrobiotiche” più o meno aderenti all’originale e più o meno rigide, oppure, come nel mio caso, declinate in versione vegana.

La macrobiotica non va considerata un semplice “stile alimentare”, o peggio una “dieta”, ma un vero e proprio cammino individuale di crescita e realizzazione dell’essere umano.

Si tratta di un viaggio di ricerca e osservazione della propria coscienza e del mondo, in perfetto equilibrio con le leggi naturali.

È un percorso che invita a diventare responsabili della propria salute e della propria felicità, liberandosi dalle dipendenze di ogni tipo, per essere finalmente liberi e padroni di sé e del proprio destino.

Cos’è la “salute” per la macrobiotica?

La macrobiotica non valuta la salute semplicemente in base alla condizione del corpo o degli organi, alla presenza di sintomi o di malattie, ma anche in base al comportamento nella vita quotidiana, che è il vero riflesso delle condizioni interne del corpo. Se sei sempre triste, svogliato, di cattivo umore o arrabbiato, significa che nel tuo corpo c’è uno squilibrio che sta influenzando la tua mente e le tue emozioni.

Se sei sempre pieno di rabbia, probabilmente il tuo fegato è sovraccarico, se sei depresso, forse il tuo intestino non lavora bene, se sei pieno di timori è possibile che i tuoi reni siano indeboliti, se sei ansioso il tuo pancreas è contratto e così via.

Secondo la macrobiotica un individuo è sano quando si sente carico, pieno di energia, dinamico, altruista, di buon umore, capace di perdonare, ottimista, possiede una buona memoria, ha voglia di intraprendere nuovi progetti, ha appetito ed è rapido nell’agire.

Etimologia della parola “macrobiotica”

Il termine “macrobiotica” è stato usato per la prima volta da Ippocrate nel libro “Delle arie, delle acque, dei luoghi”.

Esso deriva dal greco Makros (grande/lungo) e Bioticos (vita). Quindi il termine Macrobiotica si può tradurre con Lunga vita, ma anche Grande vita.

La macrobiotica ci aiuta a vivere pienamente una “grande” vita, ed in effetti che senso avrebbe vivere fino a cent’anni se non fossimo felici e in buona salute?

Se non realizzassimo il nostro potenziale ed il nostro talento?

Questo è il messaggio fondamentale della macrobiotica: capisci chi sei e di cosa hai bisogno e realizza te stesso.

Il cibo, dunque, è uno strumento utile o meglio fondamentale per aiutarti in questo compito.

Ma attenzione, la macrobiotica non impone una dieta rigida, triste e privativa.

Solo in presenza di una malattia ha senso essere rigorosi, in tutti gli altri casi l’obiettivo è l’equilibrio.

Uno stile alimentare inflessibile, basato su proibizioni e divieti non porta all’equilibrio, anzi, porterà al bisogno di compensare, prima o poi, con cibi problematici o addirittura l’abbandono completo della macrobiotica.

Oggi chi s’interessa di alimentazione naturale rischia sempre di scivolare nell’ossessione del cibo sano, ma questo non è equilibrio e tanto meno salute.

Un atteggiamento attento, critico e riflessivo deve essere sempre accompagnato da elasticità, buon senso, serenità, fiducia e buon umore.

Non esistono cibi giusti e sbagliati in senso assoluto.

Non esiste il cibo macrobiotico e quello non macrobiotico.

E se davvero esiste un cibo macrobiotico, è quello adatto ai nostri bisogni.

Ma siamo tutti diversi, quindi due persone che seguono la filosofia macrobiotica possono alimentarsi in modo molto diverso se i loro bisogni, le loro caratteristiche fisiche, il luogo in cui vivono e gli stili di vita sono differenti fra loro.

Un cibo macrobiotico è semplicemente quello che ci mette in equilibrio con l’ambiente in cui viviamo, che ci fa stare bene e in armonia con noi stessi e con gli altri, che ci dà energia, determinazione, concentrazione, ma anche pace e serenità.

I principi filosofici orientali

Per andare incontro alla filosofia della macrobiotica, bisogna essere in grado di capire quali sono le nostre esigenze: “Di cosa ha bisogno il mio corpo? Il cibo che mi nutre è in equilibrio con il clima in cui vivo? Con la stagione? Con la mia età? Con le mie condizioni di salute? Con l’attività fisica che svolgo o non svolgo?”.

Questi sono solo alcuni esempi di domande “giuste”.

E per rispondere è necessario conoscere il cibo anche da un punto di vista energetico e non solo nutrizionale.

Qui entra in gioco la visione energetica orientale tipica della macrobiotica che vede due energie opposte e complementari trasformarsi continuamente l’una nell’altra: lo Yin e lo Yang.

La macrobiotica ci regala criteri semplici e alla portata di tutti per classificare i cibi in base a queste energie e capire quali siano quelli più adatti a noi.

Una persona che vive nel nord Europa, al freddo, ha bisogni diversi da una persona che vive Italia, Spagna o Grecia che notoriamente hanno un clima più mite.

Chi vive al freddo non può seguire la stessa alimentazione di chi vive al caldo!

La macrobiotica è quindi uno strumento di consapevolezza per capire come il cibo influenza il nostro corpo e imparare a sceglierlo in ogni momento della nostra vita.

Da un punto di vista pratico la macrobiotica si riallaccia alla tradizione alimentare di tutti i popoli della Terra, a partire dalla nascita dell’agricoltura avvenuta circa diecimila anni fa, fino alla rivoluzione industriale iniziata nella seconda metà del 1700 da quando, cioè, i popoli europei hanno cominciato a stravolgere la loro alimentazione.

È universalmente riconosciuto (da storici, antropologi, ricercatori) che le basi dell’alimentazione umana dopo la nascita dell’agricoltura erano costituite da cereali integrali, legumi e verdure con l’aggiunta di semi oleosi, frutta, alghe (nei litorali) e piccole quantità di cibo animale (soprattutto pesce nei paesi costieri o vicino ai laghi e selvaggina nei paesi interni).

Con le innumerevoli varianti prodotte dalle possibili condizioni geografiche e climatiche alle diverse latitudini. Semplificando al massimo: nei paesi freddi si è sempre consumato più cibo animale per proteggersi dal freddo; nei paesi caldi si è privilegiata la frutta e la verdura per rinfrescarsi.

Lo yin e lo yang

Secondo la dieta macrobiotica ogni alimento presenta una tendenza più yin o più yang, quindi più rinfrescante e rilassante oppure più riscaldante e tonificante.

Yin e yang rappresentano due energie opposte e complementari che si trasformano costantemente l’una nell’altra, creando tutti i fenomeni dell’universo.

Tali forze non sono separate ma formano un’unica entità, il Tao, ossia il principio cosmico che trascende ogni cosa e che dà origine alla vita e alle caratteristiche dei cibi (posizione, struttura, direzione di crescita, colore, sapore, temperatura, densità, peso, ecc).

Secondo la macrobiotica lo stato di piena salute si realizza bilanciando il benessere del corpo e dello spirito con l’alimentazione, così se yin e yang non sono in pieno equilibrio l’organismo è esposto a potenziali patologie e potrà contrarre le malattie.

Il grande “regalo” della macrobiotica a noi occidentali è proprio la “bussola yin e yang” che ci permette di scegliere il cibo non solo in base alle conoscenze nutrizionali, ma anche in base alla sua energia rinfrescante/rilassante e riscaldante/tonificante. Ma non bisogna fare l’errore di aggrapparsi alle classificazioni e renderle fisse, stabili.

Il concetto di “yin e yang” è legato ad un dialogo dinamico fra queste due energie che si compenetrato l’una nell’altra. Non esistono cibi yin e yang in senso assoluto, ma solo relativo, a seconda degli accostamenti.

Macrobiotica

e dieta mediterranea

Si può diventare macrobiotici conservando le tradizioni alimentari italiane della dieta mediterranea?

La risposta non può che essere affermativa perché a ben guardare la macrobiotica è molto simile alla dieta mediterranea, ma quella originale, definita dal dottor Ancel Keys negli anni 50’, quando, arrivato nel Salento dagli Stati Uniti, si è accorto della salute particolarmente forte delle popolazioni locali e della sostanziale assenza di patologie cardiovascolari che già imperversavano nel suo paese.

Ha osservato l’alimentazione locale individuando i cibi utilizzati come base dell’alimentazione quotidiana: cereali integrali, legumi, verdure di stagione, pesce, olio d’oliva, semi oleosi, frutta locale.

Ha coniato così il termine “dieta mediterranea”, ma l’alimentazione di oggi è ben diversa purtroppo e non può più essere definita in questo modo.

Occorre dunque tornare alle origini, alla vera dieta mediterranea e studiare la macrobiotica per capire meglio come funziona!

È essenziale capire che la filosofia macrobiotica non è uno stile alimentare orientale.

Origina dal Giappone, è vero, e affonda le sue radici nella visione orientale taoista, ma la macrobiotica non è collegata a nessun luogo geografico particolare o tradizione alimentare.

È un approccio all’universo, all’essere umano e al suo rapporto con tutto ciò che lo circonda, compreso il cibo.

La macrobiotica è l’arte di “cucire” l’alimentazione su noi stessi, considerando dove viviamo, in quale clima, area geografica, a quali tradizioni alimentari siamo abituati, ma anche età, genere, costituzione e condizione. Inoltre per essere in piena sintonia con la dieta macrobiotica, è essenziale scegliere alimenti provenienti da coltivazioni biologiche e biodinamiche, prive di OGM ed accostare ai cibi le giuste bevande privilegiando acqua e tè verde, meglio ancora se in rametti (privi di teina).

E poi in cucina è bene dotarsi di strumenti adeguati quali pentole e tegami in acciaio inox ghisa, ferro, vetro, ceramica, pietra o terracotta (ma con smalti naturali!) e utensili di legno.

Meglio preferire il gas, evitando in modo tassativo il microonde. Infine non dobbiamo mai dimenticare l’aspetto energetico legato allo stato d’animo: la nostra presenza gioiosa e positiva nel cucinare e nel consumare i cibi, aggiunge una qualità spirituale al nutrimento che facilita la digestione e dunque il nostro benessere.

La piramide di Kushi

I principi base della dieta macrobiotica sono riassunti nella piramide di Kushi (da Michio Kushi allievo di Ohsawa) che prevede un consumo di alimenti giornaliero nelle giuste percentuali a seconda della caratteristica del cibo stesso.

· DEALMA FRANCESCHETTI