Occhi specchio dell’anima e del nostro corpo

Non esistono al mondo due individui con iridi identiche tra loro: le nostre iridi infatti sono uniche come le nostre impronte digitali. Il loro colore e le loro variazioni strutturali costituiscono la prova, geneticamente stabilita, della nostra unicità.

Tutto ebbe inizio da una civetta. Un giorno l’adolescente Ignatz Von Peczely si imbattè in una civetta intrappolata nel suo giardino e decise di prendersene cura. Osservando l’animale notò in un’area dell’iride del volatile un segno scuro che, man mano che la cura procedeva, diventava sempre più sbiadito, come a testimoniare un trauma avvenuto ma guarito. Laureatosi in medicina iniziò a studiare gli occhi dei suoi pazienti e dei cadaveri cercando e creando collegamenti tra le malattie di cui soffrivano o di cui avevano sofferto e i segni che vedeva nelle loro iridi. Curiosamente, però, non sempre i segni iridei che riscontrava corrispondevano a malattie già conclamate quanto piuttosto ad una loro predisposizione. La possibilità di individuare le linee di rottura dell’organismo prima che si verifichino e dunque la possibilità di lavorare in un’ottica preventiva è un concetto cardine dell’Iridologia e il motivo per cui viene annoverata tra le discipline naturopatiche, il cui fine è quello di lavorare in prevenzione a partire dal terreno costituzionale specifico per ciascuno di noi.

Gli studi del medico ungherese gettarono le basi per quelle che sono le odierne mappe iridologiche.

Come funziona e a cosa serve l’iridologia

L’occhio è una estroflessione del cervello e deriva dallo stesso foglietto embrionale delle strutture nervose, per cui il sistema nervoso e l’iride hanno la stessa matrice cellulare. Inoltre posteriormente, tramite il nervo ottico, il globo oculare è collegato al cervello a cui manda e da cui riceve input di varia natura. Infine un punto di collegamento fondamentale tra l’occhio, il sistema nervoso e il resto del nostro organismo è rappresentato dal talamo ottico che ha il compito di coordinare tra la sensibilità propriocettiva derivante da tutti i sistemi del corpo, il sistema nervoso e l’iride. Per questi motivi sulla trama iridea è possibile leggere informazioni relative al funzionamento o alla compromissione degli organi e dei sistemi del nostro corpo.

Infatti l’indagine iridologica è un metodo di analisi della struttura, del colore e dei segni della trama che permette una valutazione del terreno costituzionale della persona, ossia l’insieme di caratteristiche specifiche per ciascuno di noi presenti fin dalla nascita e in grado di influenzare come e di cosa ci ammaleremo nel corso della vita, secondo linee guida genetiche.

Nello specifico consente di valutare:

– il funzionamento dei vari organi (intestino, pancreas, fegato..) e dei sistemi circolatorio, linfatico, genito-urinario

– lo stato energetico della persona e il suo andamento nel tempo

– la qualità del sistema immunitario

– l’entità del carico tossinico presente

– il tipo di alimentazione più idonea rispetto alla propra costituzione

– aspetti emozionali.

Vitalismo

In Naturopatia la valutazione dello stato energetico della persona è un fattore importante, poichè fornisce un’indicazione della capacità di recupero del corpo a seguito di dispendi energetici e dunque della sua possibilità di ripristinare una corretta funzionalità grazie, ad esempio, ad un lavoro di tipo naturopatico, alimentare o con tecniche corporee-energetiche.

Il primo parametro da osservare in tal senso è la qualità della trama iridea, un insieme di tessuti connettivi, nervosi e vascolari. Più le sue fibre sono dense e compatte, maggiore sono il vigore, la capacità di resistenza e di difesa del corpo rispetto agli attacchi di agenti patogeni. Bambini e adolescenti dovrebbero solitamente presentare una trama compatta, mentre è facile riscontrare negli anziani uno stroma lasso con aperture che indicano una minore resistenza complessiva dell’intero organismo. Talvolta è possibile osservare anche la situazione opposta: la persona nasce con un terreno costituzionale già geneticamente indebolito e più vulnerabile agli agenti patogeni, mentre l’anziano ha saputo meglio conservare il suo quantum di energia costituzionale oppure è nato con un bagaglio energetico importante che ha saputo mantenere nel tempo attraverso uno stile di vita sano ed adeguato alle proprie caratteristiche. Per questo motivo individuare precocemente i propri punti critici e i propri punti di forza permette di prendersi cura di sè in modo mirato ed efficace.

Un altro elemento da considerare per valutare il livello di energia è l’OPI (orlo pupillare interno); se presente è visibile come un sottile orlo bruno-rossastro che circonda la pupilla. Fornisce informazioni sul funzionamento del sistema nervoso parasimpatico, ossia sul grado di vitalità della persona, ma soprattutto della sua capacità di recupero psico-fisica a seguito di un dispendio energetico. Ci sono soggetti, ad esempio, che riescono a impiegare molta energia nell’affrontare una situazione ma in seguito sono completamente esauriti e a volte con tendenza umorale depressogena a causa di questo impiego di energia e necessitano di tempo per recuperare, mentre altre persone, grazie ad un buon sonno ristoratore, sono già in grado di ripartire il giorno dopo con il medesimo entusiasmo. Infine l’ultimo aspetto da considerare per avere un quadro complessivo della qualità dell’energia della persona e del suo utilizzo è il collaretto, che fornisce informazioni circa il funzionamento del sistema nervoso ortosimpatico, ossia la capacità reattiva del soggetto più che la sua capacità di recupero. Delimita inoltre il confine della zona gastro-intestinale, per cui è in grado di dare indicazioni riguardanti anche il funzionamento digestivo e intestinale.

Teoria degli umori: le tossine

Mantenere il nostro corpo il più possibile libero da tossine è un altro dei principi cardine della Naturopatia, data la loro azione fortemente infiammatoria sull’intero organismo.

Per uno stato di salute ottimale l’organismo deve conservare in equilibrio il livello di acidità del sangue, il cui valore dovrebbe rimanere costante intorno a 7 in una scala numerica da 0 a 14, dove 7 rappresenta il parametro neutro tra l’acidità e la basicità. Qualora il quantitativo di acqua che beviamo non sia sufficiente per le esigenze delle nostre funzioni organiche oppure la quantità di scorie che produciamo attraverso una scorretta alimentazione, fumo e stress siano superiori alla capacità del corpo di espellerle attraverso gli organi emuntori (intestino, fegato, reni, polmoni, pelle) può manifestarsi un fenomeno che si chiama “acidosi”.

Se si verifica questo fenomeno significa che i rifiuti metabolici si sono depositati nei tessuti e nei muscoli causando progressivamente un’alterazione del pH dalla neutralità verso valori appunto acidi (dal 7 in giù).

Ciò comporta a cascata una serie di conseguenze sulla salute: processi infiammatori a carico dei tessuti, problematiche della pelle quali eczemi, prurito o secchezza, irritabilità e stanchezza cronica. Inoltre le variazioni del pH interferiscono con la corretta attività degli enzimi e il funzionamento metabolico con un rallentamento del metabolismo che può portare al conseguente aumento di peso e un aumento dei tempi di permanenza intestinale, con fenomeni di fermentazione e gonfiore. Infine un importante effetto dovuto all’acidosi è “l’effetto tampone”. Per contrastare i propri valori di acidità l’organismo recluta all’interno di se stesso le sostanze basiche (i minerali) circolanti a disposizione: queste però esistono solo in un quantitativo limitato, terminate le quali vengono reclutati i minerali presenti nelle ossa. Ciò a lungo andare può creare demineralizzazione che può facilmente predisporre, soprattutto dopo una certa età, all’osteoporosi. Questo significa, quindi, che il nostro corpo consumerà la maggior parte dei sali minerali che ingeriamo attraverso l’alimentazione e, di conseguenza, avremo bisogno di compensare questa perdita attraverso integratori naturali specifici. Da ciò risulta evidente come sia importante individuare l’entità del proprio carico tossinico e le cause che lo producono al fine di mantenere controllato il livello di infiammazione del corpo.

Nell’iride è possibile valutare il sovraccarico tossinico attraverso la presenza o meno di formazioni a nebbia o batuffoli di cotone (anello sodico) che impregnano la trama iridea in parte o lungo tutta la sua circonferenza. In modo particolare la presenza dell’anello sodico può indicare la presenza di intossicazione da metalli pesanti, congestione dei canali linfatici e tendenza all’accumulo, ad esempio, di colesterolo nelle arterie. Questo dà al terapeuta indicazioni sulla necessità di drenare l’organismo attraverso le tecniche che si padroneggiano: drenanti naturopatici, linfodrenaggio, reflessologia plantare.

Causalismo: l’intestino al centro della nostra salute

Un regolare funzionamento intestinale è primario nel processo di drenaggio tossinico; stipsi croniche rallentano l’eliminazione degli scarti metabolici favorendo pericolosi accumuli tossinici. Per questo motivo un efficace lavoro di smaltimento delle tossine deve prevedere un rierquilibrio della flora batterica intestinale, soprattutto in caso di transito rallentato.

Nel nostro intestino sono presenti il 70% delle cellule del nostro sistema immunitario rappresentate dal GALT (tessuto linfoide associato all’intestino), per cui il corretto equilibrio della sua flora batterica risulta determinante nel mantenimento della salute dell’intero organismo.

Inoltre nel sistema nervoso enterico è prodotto il 95% della serotonina del nostro corpo; essa regola molte importanti funzioni tra cui l’umore, il ritmo del sonno, l’appetito, la sessualità. Se l’intestino si trova in disbiosi, ossia l’equilibrio tra le numerose specie batteriche che lo popolano è alterato, tutto il sistema organico si altera, non solo rispetto alla funzionalità digestiva, ma nelle sue funzioni primarie. Per cui accade di ammalarci più frequentemente, di soffrire di allergie respiratorie o alimentari, di assimilare meno le sostanze nutritive dai cibi con conseguente stanchezza cronica ed  effetti, a volte importanti, anche sul piano dell’umore in senso depressivo, poichè viene alterata la produzione della serotonina. Nell’iride l’area gastro-intestinale è situata nella parte centrale, all’interno del collaretto che la delimita rispetto al resto del piano pupillare e degli altri organi.

Se di colore aranciato indica una difficoltà specifica nella digestione dei carboidrati, in particolar modo degli zuccheri raffinati semplici; se di colore molto diverso rispetto al resto della trama iridea il soggetto può soffrire di fermentazione e disbiosi. Qualora la zona sia particolarmente ristretta la persona tenderà a manifestare spasmi e colite, a causa anche di una forte emotività; se allargata indicherà, invece, una tendenza alla stipsi e al rallentamento delle funzioni digestive.