Esiste un malessere fisico che non sia accompagnato da un disagio emotivo? È possibile separare il corpo dalla mente? Come relazionare il disagio emotivo con quello fisico?
La Kinesiologia emozionale, fondata nel 1972 dal chiropratico americano George Goodheart è un metodo innovativo per aiutare le persone a perpetuare nel tempo uno stato di naturale armonia.
Questa pratica unisce la saggezza delle antiche arti orientali con i metodi di riequilibrio energetico occidentale.
Il suo fulcro sono le emozioni in quanto forze che interagiscono con il corpo.
I malesseri infatti sono il risultato di un accumulo di stress fisici, emozionali, mentali e nutrizionali.
Ogni essere umano possiede tutte le risorse per poter superare i disagi che sopraggiungono quotidianamente, ma oggi, in questa realtà caotica, frenetica e sicuramente poco ecologica, questi meccanismi di autoguarigione tendono a rimanere bloccati e inattivi perché il sistema “corpo-mente” non è in equilibrio.
Un operatore kinesiologico, utilizzando come strumento il meraviglioso test muscolare di precisione, effettua dei riequilibri energetici sulla persona affinché tutti i sistemi, mentale, fisico, emozionale e chimico risultino allineati ripristinando il processo di autoguarigione naturale, permettendo alla persona di superare con delicatezza i disagi accumulati.
La bellezza e la forza della kinesiologia è che durante un riequilibrio non c’è un protocollo specifico stabilito a priori sul da farsi, bensì con il test muscolare si va ad utilizzare la tecnica o la procedura prioritaria per il soggetto in quel momento; il rispetto e la dolcezza sono peculiarità imprescindibili.
Le tecniche a disposizione di un bravo kinesiologo sono tantissime e vanno da quelle a carattere emozionale (spesso) a quelle più strutturali, da una valutazione dell’alimentazione ad una digitopressione su punti di agopuntura.
Naturalmente con la Kinesiologia non si pratica assolutamente arte medica, il lavoro non è focalizzato sul sintomo o sul problema specifico della persona, ma più che altro si esercita un’educazione, una facilitazione alla consapevolezza affinché essa si liberi e attivi le proprie risorse naturali di auto-guarigione.
Possiamo pertanto definire il Kinesiologo un facilitatore della comprensione!
Come si svolge una seduta
Nella prima parte, in collaborazione con la persona, c’è un lavoro di indagine per conoscere bene i disagi e la storia del cliente.
Successivamente, si individua un obiettivo, per esempio “cosa farà quando non avrà più il problema?” ovvero, “cosa limita quel dolore?”.
Un semplice esempio può essere questo. Una persona con un dolore alla schiena cosa farà quando non avrà più il dolore? La persona risponderà “potrò piegarmi con facilità”, bene, l’obiettivo potrà allora essere “diventare più flessibile”.
A questo punto il riequilibrio sarà orientato ad aiutare la persona ad essere più flessibile (anche dal punto di vista mentale) e quando sarà diventata più flessibile sicuramente non avrà più problemi alla schiena.
Trovare un buon obiettivo non è una cosa semplice in quanto bisogna capire bene dove la persona è bloccata, cosa vuole veramente dalla vita e qual’è il suo “sogno nel cassetto”.
Bisogna capire utilizzando delle tecniche di comunicazione cosa la persona dice dietro le parole e cosa cerca di mascherare con le sue difese.
Anche il linguaggio del corpo da indicazioni molto importanti.
Lavorare in questa maniera è basilare perché il lavoro della kinesiologia è orientato alla soluzione e mira allo sviluppo delle risorse del soggetto e non nel togliere passivamente il solo dolore.
I cinque elementi
Per la Medicina Tradizionale Cinese lo stato di salute o benessere si identifica con quando l’energia fluisce liberamente in tutto il corpo e la persona è in grado di armonizzarsi col mondo esterno.
Per quanto riguarda la sfera psico-emotiva, se l’energia scorre fluidamente si ha la possibilità di esprimere le emozioni proprie di ciascun elemento (o organo) collegato. Sono queste le emozioni considerate positive, quelle che arrecano senso di piacere e di appagamento.
Al contrario, quando per una qualsiasi ragione, interna o esterna all’individuo, l’energia non è libera di fluire, si ha un blocco nell’espressione dell’emozione che si trasforma ed anziché recare piacere, provoca senso di malessere e di scontento.
Il senso di disagio che si prova, che può arrivare fino alla vera e propria sofferenza psichica, è l’equivalente a livello emozionale di quello che il dolore rappresenta a livello fisico.
In ogniuno dei cinque elementi della Medicina Tradizionale Cinese sono configurati organi o funzioni del nostro corpo:
Fuoco (cuore, intestino tenue, mastro del cuore e triplice riscaldatore)
Terra (stomaco e milza/pancreas)
Metallo (polmone e intestino crasso)
Acqua (vescica e rene)
Legno (vescicola biliare e fegato)
Ogni organo o funzione è rappresentato da una serie di emozioni (8-10 circa) e l’operatore, grazie al test muscolare individua in modo mirato l’organo e l’emozione coinvolta nel blocco emotivo del soggetto, aiutandolo a capire chi e che cosa sta limitando la sua energia, causando la sintomatologia emersa.
Successivamente, utilizzando il test muscolare come mezzo di indagine, di verifica e di ancoraggio, si applicheranno le tecniche di riequilibrio che come precedentemente spiegato sono tantissime e di diversa natura. Quello che rimane un caposaldo imprescindibile è l’intento di aiutare la persona a prendere consapevolezza sul significato del suo problema, perché si è manifestato e come attivarsi per raggiungere l’obiettivo ed il benessere relativo.
I benefici
Come già detto il lavoro della kinesiologia è orientato verso la soluzione senza una focalizzazione eccessiva sul sintomo, quindi, attraverso il riequilibrio si cercherà di attivare i meccanismi di auto-guarigione della persona affinché il disagio possa pian piano sparire o attenuarsi notevolmente.
Molteplici sono i disturbi sui quali si può intervenire, eccone alcuni esempi:
Problemi fisici: tensioni e dolori articolari e muscolari, mal di schiena, squilibri posturali, traumi sportivi e da incidenti, problemi di coordinazione.
Problemi alimentari: intolleranze, allergie, problemi di peso, disturbi alimentari, sensibilità alimentari ed ambientali.
Disagi di natura emotiva: ansia, attacchi di panico, balbuzie, depressione, difficoltà nel sonno, tic nervosi, scarsa autostima, dipendenze, fobie, paure, stress.
Disturbi psicosomatici: asma, colite, cefalee, ipertensione, disturbi della pelle, enuresi, emicranie, gastrite, fatica cronica, sinusiti.
Difficoltà nell’apprendimento e nello studio: comprensione, memoria, concentrazione, lettura, scrittura, dislessie, iperattività nei bambini.
· Roberto Conti