Riprendiamo-ci il nostro corpo

Il 2020 ha segnato per tutti noi l’inizio di anni che ci hanno messo a dura prova da molti punti di vista.

Da quei mesi di lockdown sono iniziati e continuano a crearsi tutta una serie di accadimenti e situazioni che hanno messo noi, le nostre vite, i nostri corpi e le nostre emozioni veramente in difficoltà.

Come collettività e come singoli proviamo in tutti i modi a tornare alla “normalità” ma cosa significa per noi tornare alla normalità?

E soprattutto, qualora fosse possibile, come ci si torna? Fare finta di nulla o cercare di dimenticare ciò che è successo, certo non è d’aiuto. 

Continuano ad accadere “cose” che dentro hanno l’eco di quei giorni e di tutti i giorni che si sono susseguiti in questi ultimi due anni.

È da qui che nasce questo progetto, che è un modo per rielaborare tutto questo con la danza e con il movimento, per ricostruire e ripartire da noi e dal nostro corpo.

Sì, perché il nostro corpo è la nostra casa, il nostro tempio sacro e il nostro rifugio, ma è stato anche un “campo di battaglia”, è qui che si sono annidate tutte le paure che il Covid ci ha portato, tutti i dolori che abbiamo vissuto, tutti i tentativi di renderlo asettico, privo di contagio e di virus, “a posto” per quello che questi due anni hanno richiesto.

Ma non solo, è qui che si è annidata tutta la solitudine che abbiamo vissuto durante il lockdown e nei mesi successivi, è qui che c’è tutta la paura nei confronti “dell’Altro”, e tutte quelle emozioni che ci sono state di lutto, rabbia, ingiustizia, annientamento, ribellione, paura e via dicendo. 

È attraverso il corpo che facciamo esperienza del mondo e viviamo la nostra vita, è per questo che è fondamentale ripartire da esso.

Attraverso la danza e il movimento possiamo andare a rimettere in moto quei blocchi per elaborarli e trasformarli, dargli un senso nuovo e liberarci.

Nei workshop di Riprendiamo-ci il nostro corpo i partecipanti vengono condotti a ripercorrere e trasformare questi momenti attraverso varie tecniche di danza e movimento, tra cui Azul e la Conscious Dance, la danza contemporanea e la fisiodanza, il teatro, alcune tecniche di drammaterapia, ma anche lo yoga, tecniche di respirazione, meditazione e tanto altro.

Per andare a riscrivere la nostra storia, il nostro presente e il nostro futuro in modo nuovo e libero da ogni tipo di condizionamento.

Attualmente i workshop si sono svolti e si svolgono a Roma, principalmente all’aperto per consentire a tutti di partecipare e di ritrovarsi insieme, e per sfruttare al meglio le energie potenti della Natura.

Quest’inverno sfrutteremo invece degli spazi al chiuso, per lavorare con una dimensione più intima e interiore. L’intento è quello di cercare collaborazioni in giro per l’Italia per far sì che con questi incontri si possano piantare dei piccoli semi di rinascita e cambiamento su tutto il territorio italiano, e soprattutto per far sì che questo lavoro possa essere fruito da più persone possibili.

Inoltre, parallelamente, in collaborazione con la mia collega Federica Di Lodovico, per diffondere ancora di più questo lavoro di trasformazione questo progetto prevede la realizzazione di un cortometraggio, che possa essere testimonianza della storia di questi anni, filmata ed espressa attraverso il corpo.

Poiché quando l’Arte si mette a servizio delle persone e della loro evoluzione, il suo potere e la sua capacità di fare del bene è grande.

È arrivato il momento di riprendersi e di ricominciare a vivere veramente.

· Sarah Paroletti